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[AVALON] - La Dimora dei Druidi

Ultimo Aggiornamento: 15/01/2010 10:59
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15/01/2010 09:56

MAPPA DEL LABIRINTO CHE CONDUCE ALLA FORTEZZA DEI GHIACCI:





La dimora dei Druidi di Avalon

Lungo il sentiero che porta alla cordigliera si può scorgere, sulla destra, un poco addentrato nella vegetazione, un lago, di piccole dimensioni, alimentato dall’acqua della fonte sacra che, passando in un ruscello sotterraneo arriva alla sorgente che alimenta il laghetto da una cascatella che si arrampica ai piedi della cordigliera draconica. Questo ruscello, così come la falda che lo alimenta, è diviso dalle acque sotterranee provenienti del lago che circonda Avalon per mezzo di uno strato di argilla molto spesso che fa in modo che le due acque non si possano mischiare. Dal laghetto si diparte un ruscello che andrà a sfociare nel lago attorno a Avalon, inoltrandosi verso sud, nella foresta. Il lago è contornato da gruppi di bianche betulle, alberi che per vivere abbisognano dell’acqua.il sentiero costeggia il laghetto fino ad una biforcazione, andando dritto si raggiungerà la cordigliera draconica, voltando a destra e seguendo le rive del laghetto si giungerà nei pressi della cascata. Questo percorso laterale terminerà a fianco della cascata dove ben visibile nella roccia si apre un tunnel sotterraneo che conduce alla Dimora dei Druidi.Il sentiero che continua dritto dunque prosegue affiancando la cordigliera draconica stessa per un pezzo del suo tragitto: la parete di questi monti è luogo di caverne, grotte ed antri oscuri, alcuni ben visibili a tutti, altri ben nascosti dalla vegetazione.





Ingresso cascata




L’ingresso della dimora dei Druidi si presenta come un arco costruito nella roccia. La costruzione è rudimentale e pare di origine molto antica. Sulle pareti di roccia umida cresce abbondante muschio verdissimo, a terra nuda pietra guida all’interno di un intrico di labirinti che si sviluppano sotto la cordigliera draconica. Stretti valloni, scoscese gravine, puli, lame e doline, penetrando nel sottosuolo hanno formato un inestricabile labirinto di grotte, caverne e gallerie, le quali, nel corso dei millenni, si sono arricchite di concrezioni calcaree dalle forme straordinarie. Intarsi, picchi, colonne, fregi, arabeschi, laghi cristallini, sculture fluorescenti d'alabastro.
Seguendo un percorso sotterraneo, illuminato talvolta da fori naturali nella roccia che si aprono nascosti tra la vegetazione verso l’alto, si arriva a un’apertura naturale nel cui sbocco di luce si erge maestosa la dimora dei Druidi. (questa apertura sbocca su un picco della cordigliera raggiungibile solo da creature alate) Solo gli appartenenti alla congrega possono riconoscere tale percorso senza rischiare di perdersi.

Il giardino
Uno di questi sbocchi al cielo, in specifico, illumina un’ampia area che i Druidi utilizzano come giardino. Qui crescono piante di ogni genere e un sottile ruscello gorgoglia gentile.




Ingresso Lago
Vi è un ulteriore accesso al labirinto sotterraneo. Questa secondo entrata si affaccia sul lago ed è raggiungibile solo da imbarcazioni (o a nuoto). Si trova in una piccola gola scavata nel fianco Ovest dell’isola, poco visibile dal lago.




Comunicazioni con l’esterno.

L’ingresso alla cascata è sorvegliato da un’aquila minore. Ella canterà e il suo canto si diffonderà, amplificato da un’ eco, lungo i labirinti fino a raggiungere la dimora avvertendo i druidi dell’arrivo di visitatori. A questi è vivamente consigliato di non inoltrarsi non scortati nelle caverne sotterranee, fino all’arrivo di un druido.

L’ingresso sul lago è invece sorvegliato da un cigno selvatico. Allo stesso modo il suo canto avvertirà i druidi dell’arrivo di visitatori.



Il labitinto estende i suoi tentacoli in ogni direzione con un intricato sistema di grotte intorno a percorsi a spirale creando paesaggi insoliti e incredibili giochi di luce.





Ancora non del tutto esplorato esso nasconde ancora molti misteri, come la Grotta del Vento, misteriosamente celatasi nelle profondità della terra dopo aver svelato i segreti delle Rune. Questi cunicoli costituiscono il dominio dei Nani…

[Modificato da Kubren 15/01/2010 10:13]
Kubren delle Ombre
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15/01/2010 10:35

La Fortezza dei Ghiacci



E' un edificio a pianta ottagonale, circondato da otto torri ottagonali, con otto stanze al piano inferiore ed otto al piano superiore e con un cortile interno ottagonale.



La figura geometrica dell’ottagono ma anche il numero otto ha carattere di mediazione tra la terra e il cielo ,tra il quadrato e il cerchio. L’ottagono rappresenta la posizione intermedia tra il Cerchio, che rappresenta i mondi dello spirito, ma anche il cielo e la trascendenza, e il Quadrato, ovvero il piano fisico; l’ottagono è l’anello di unione tra le due figure geometriche. L’ottagono è anche la rappresentazione geometrica dell’8, numero magico per eccellenza, che rappresenta la realizzazione di un percorso, di una scala, la morte e la rinascita, il passaggio ad un livello superiore.
Un edificio dal percorso labirintico nel quale gli spazi sono suddivisi con tappe prestabilite. Le panchine, esistenti in tutte le sale, sono il segno dell'invito alla meditazione soprattutto nell'osservatorio alla sommità del terrazzo nel quale il rapporto con il cielo è a 360°.
Ogni parete compresa tra due torri presenta due finestre in asse fra loro: una monofora al piano inferiore (tranne che nei lati occupati dal portale principale e dall'ingresso di servizio) e una bifora al piano superiore; solo il lato nord presenta una stupenda trifora.


Lato Est
Il portale, di impostazione classica, si fonde armoniosamente con l'impronta gotica che dà slancio alla costruzione.


Lato Nord-Est
Le torri presentato strette feritoie strombate disposte su diversi livelli per dare luce alle scale a chiocciola, ai servizi e ai vani ospitati nelle torri. Da notare che tali scale girano da destra verso sinistra (così come fa la Terra) contrariamente a come di solito avviene nei castelli di difesa, dove l'accorgimento di far girare le scale da sinistra impedisce all'eventuale assalitore l'uso della spada con la mano destra.

Lato Nord
Nel lato che punta verso la patria da cui i druidi discendono, l'iperboreo Settentrione, regione mitica al di là di una parte del mondo condannata dalla natura ed immersa in una densa oscurità, occupata solo dall'azione del gelo e dai freddi ricettacoli dell'Aquilone. Da dietro quelle montagne e al di là dell'Aquilone, un popolo fortunato chiamato Iperborei, famoso per leggendari prodigi giunse in queste terre racchiudendo nel labirinto i propri Misteri. Si crede che in quel luogo siano i cardini del mondo e gli estremi limiti delle rivoluzioni delle stelle, con sei mesi di chiaro e un solo giorno senza sole; per loro il sole sorge una volta all'anno, nel solstizio d'estate, e tramonta una volta, nel solstizio d'inverno” . Su questo lato l'unica trifora della Fortezza.

Lato Nord-Ovest
Le pareti tra le torri (tranne quella EST e OVEST) presentano due finestre in asse tra loro: una monofora a tutto sesto al piano terra, e una bifora al primo piano.

Lato Ovest
Qui si apre una porta di servizio a sesto acuto posta esattamente sul lato opposto del portale centrale.

Lato Sud-Ovest
Una cornice marcapiano circonda l'intero edificio segnando la divisione tra i due piani interni.

Lato Sud
Qui domina un marmo bianco e leggermente venato che abbellisce pure le finestre e le sale del primo piano, e che doveva costituire gran parte dell'arredo del castello, conferendogli un aspetto magnifico e sfarzoso.

Lato Sud-Est
La bifora che si apre su questo lato presenta l'unica tessera del mosaico policromo che in origine ornava le finestre esterne.



Cortile



Il cortile è di forma ottagonale ma irregolare: non c'é un lato della stessa misura dell'altro. Le alte e nude pareti del cortile danno l'idea di trovarsi in un profondo pozzo. Il pozzo era simbolo della conoscenza, della verità raggiunta dall'uomo e qui al centro del giardino si trova un pozzo sormontato da un arco con carrucola, di qui è possibile approvvigionarsi d’acqua senza doversi recare al fiume sotterraneo esterno, la copertura del pozzo, in ferro brunito, rappresenta la vescica piscis. Sul cortile si affacciano, a livello del piano superiore tre splendide porte finestre, forse un tempo collegate tra loro da un ballatoio in legno, di varia forma e senza una precisa simmetria che aprendosi sulle masse murarie ne alleggeriscono la compattezza.

Le ombre proiettate da alcuni elementi architettonici del castello, scandiscono l'ingresso del sole nei dodici segni zodiacali. A mezzogiorno del 23 settembre, equinozio d'autunno, quando il sole entra nella Bilancia, un palo proietterà al suolo un'ombra lunga quanto la larghezza del cortile del castello. Un mese dopo, all'ingresso del sole nello Scorpione, a mezzogiorno l'ombra determinerà la larghezza delle sale del castello. Nell'ingresso del sole nel Sagittario, un mese dopo, l'ombra toccherà la circonferenza teorica nella quale si inscrive la fortezza, comprese le torri. L'ingresso nel Capricorno verrà segnalato dall'ombra che lambirà una recinzione ottagonale esterna esistita anticamente.


Le Sale della Fortezza hanno forma trapezoidale.



Se moltiplichiamo il lato minore del trapezio per 1,618 (il numero d'oro di Pitagora) otteniamo il lato maggiore. Se dividiamo il lato minore per la radice quadrata di 1,618 (1,272) otteniamo la larghezza della sala. La presenza del numero aureo si trova ripetuto più volte nelle proporzioni della fortezza.

La Fortezza è orientata con i punti cardinali e la sua facciata guarda ad est. Quindi, quando il sole sorge alle date degli equinozi (21 marzo e 23 settembre) il primo raggio entra nella finestra del piano superiore sopra il portale, attraversa la sala delle udienze , esce dalla finestra che si affaccia sul cortile e va a illuminare un punto nella parete di fronte in cui un tempo c'era un bassorilievo di cui oggi restano solo aloni di colore.

Le scale che conducono al piano superiore girano a destra anziché a sinistra, come invece avviene nei castelli di difesa.

Tutte le sale sono comunicanti tra loro, hanno due porte, una per entrare e l'altra per uscire, ma ci sono due sale che costringono il visitatore a tornare indietro. Queste due sale sono quelle che guardano ai punti in cui il sole sorge ai solstizi di inverno e d'estate in cui, appunto, il sole arresta il suo moto stagionale e torna indietro. Ma dove la Fortezza denuncia il proposito dei costruttori di farne un tempio iniziatico è nel portale d'ingresso che scaturisce da una stella a cinque punte elaborata col rapporto aureo o divina proporzione. Quel portale disegnato col numero d'oro 1,618, rapporto che costruisce il corpo umano, simbolicamente rappresenta, sulla soglia del castello, l'uomo che inizia il suo viaggio iniziatico verso la grande avventura dello spirito. Infatti, varcato il portale, prima di entrare nel cortile, l'iniziando si trova dinnanzi ad un altro portale fastoso e, attraverso il suo vano, intravede nel cortile altri due portali fastosi. Ma se varca la soglia e si volge indietro vedrà che quel portale, che ha attraversato, sull'altro lato è disadorno, quasi che tutto quello che l'iniziando ha dinnanzi a se debba necessariamente essere bello (il mondo dello spirito) mentre ciò che lascia dietro di se è disadorno come disadorna è la profanità materiale.

In altre parole chi si accinge a compiere nella Fortezza il viaggio iniziatico si imbatte in una simbologia cosmica che gli ricorda continuamente ch'egli è parte integrante del cielo e della terra, scheggia dell'universo che tenta nel suo viaggio di avvicinarsi il più possibile al divino. Se questo viaggio, infine, lo compiva nella notte del solstizio d'estate (21 giugno) avrebbe visto in cielo, al centro del cortile ottagonale, la stella Vega che fu stella polare tredicimila anni fa e lo sarà nuovamente tra tredicimila anni.



PIANTINA PIANO TERRA FORTEZZA




PORTALE

Il Maestoso Portale possiede due colonne scanalate. L'apertura esterna dell'arco del portale presenta due esili colonne con due leoni posati sulle sommità dei loro capitelli… entrando attraverso il portale, comincia il cammino iniziatico...

« Si Sedes Non Is »

E' il motto inciso sul Portale. Letteralmente è traducibile “se stai seduto non sei”, cioè se non ti muovi, se non vivi, non esisti. La frase è palindroma e si legge anche nell'altro verso « Si Non Sedes Is » cioè “se non stai fermo, se ti dai da fare, allora esisti”, un chiaro invito a non restare immobili, davanti alla soglia, ma ad entrare in un nuovo livello di realtà per dare inizio o continuare il gioco.Per tessere il disegno di una vita armoniosa e soddisfacente. Non bisogna però dimenticare di intrecciare il movimento orizzontale della vita quotidiana ed esteriore con quello della dimensione atemporale e verticale della vita interiore. Sono molte, infatti, le persone che credono di muoversi e invece sono ferme sempre allo stesso punto.

All'ingresso troveremo una Sala appunto D'ingresso disadorna tranne che per un mosaico appena riconoscibile sul pavimento ove è disegnata una Rosa dei Venti, orientata al contrario rispetto ai reali punti cardinali, così da disorientare chi fa ingresso nella Fortezza.

Partendo da destra, dalla sala d'Ingresso c'è la prima sala spoglia di arredi tranne che sulle pareti chiamata SALA DEGLI AFFRESCHI.

Essa è sempre di forma trapezoidale, ove è presente una porta a finestra verso il cortile e il successivo portale per la Sala seguente. Qui tutto manca, tranne che delle sedute in pietra ai lati dei muri per assicurare che la qualità della percezione acustica, dovuta alle riflessioni onnidirezionali dell'onda sonora, renda possibile l'attuazione di un sistema in grado di assorbire o "frammentare" l'onda sonora incidente per via della frastagliata orditura lignea della copertura. L'orditura lignea è studiata in modo tale da "rompere" il suono. Tale sistema, oltre ad occultare completamente la fonte sonora, produce un suono avvolgente, con una percezione acustica omogenea ed estremamente chiara in ogni punto della sala.

Successivamente ci troviamo nella SALA DELLA MUSICA.

Successivamente seguendo sempre il percorso alla destra ci si ritrova nella SALA DEL SAPERE.

Oltrepassando la stanza della Musica si accede a quella del sapere.Questa si presenta di forma trapezioidale con due grandi finestre sul lato più lungo che avranno ai loro piedi dei gradini su cui sarà possibile deporre dei cuscini per poi accomodarsi.Sul lato sinistro rispetto alla porta d'entrata c'è un grande camino con davanti un tappeto su cui potranno essere posti dei cuscini all'occorrenza per permettere ai Postulanti ed al Magistro di accomodarsi in occasione di particolari situazioni e lezioni.
Sul lato destro sarà possibile scorgere un ampio tavolo con attorno delle sedie.
Il tutto sarà illuminato da due lampadari sospesi al tetto ed illuminati da svariate candele che rilasceranno piacevole calda luce.



Ove è l'Ovest trova sede nell'unica Sala che ha un'uscita secondaria la SALA DELLE UDIENZE.

Qui L'Arcidruida, i Druidi Anziani e i Consiglieri incontrano chiunque da uno druido viene introdotto all'interno della Fortezza.
La sala delle Udienze è collegata direttamente al Cortile tramite una porta finestra, come per la Sala D'ingresso, così che gli stranieri bendati possano essere introdotti senza far percorrere loro l'interno della Fortezza.La Sala delle Udienze è ancor spoglia e lasciata così coem fu trovata dai druidi.
La Sala delle Udienze è collegata alle cucine e alla Sala Comune per tutti i Druidi, così che si possa desinare ove più i druidi credono giusto.

SALA COMUNE AI DRUIDI
In questo luogo tutti i druidi possono desinare, in quanto esistono due tavoli grandi e delle sedie, e possono trascorrere il loro tempo in lettura e meditazione dinanzi ad uno dei camini della Fortezza.


CUCINE

Per ultima nel percorso dovuto, all'interno del primo piano della Fortezza troviamo un'altra SALA DEGLI AFFRESCHI identica all'altra tranne che per gli affreschi sulle pareti antiche.

Essa è sempre di forma trapezoidale, ove è presente una porta a finestra verso il cortile e il successivo portale per la Sala seguente. Qui tutto manca, tranne che delle sedute in pietra ai lati dei muri per assicurare che la qualità della percezione acustica, dovuta alle riflessioni onnidirezionali dell'onda sonora, renda possibile l'attuazione di un sistema in grado di assorbire o "frammentare" l'onda sonora incidente per via della frastagliata orditura lignea della copertura. L'orditura lignea è studiata in modo tale da "rompere" il suono. Tale sistema, oltre ad occultare completamente la fonte sonora, produce un suono avvolgente, con una percezione acustica omogenea ed estremamente chiara in ogni punto della sala.


PIANTINA SECONDO PIANO FORTEZZA



Si accede al secondo piano della Fortezza utilizzando tutte le torri con le scale tranne la Torre Ovest in parte internamente crollata ( sede della Razza Nanica) e la Torre Est che parrebbe non portare nè al secondo piano, nè sull'osservatorio/cisterne.

Il secondo piano si disloca in varie stanze Provate per i Druidi, ogni salone rinchiude due stanza per ognuno divisi secondo le Cariche all'interno della Confraternita.


STANZE PRIVATE DRUIDI

In realtà la Torre Est racchiude un segreto.

LA SALA SEGRETA( NASCOSTA NELLA TORRE EST)
la Torre Est, in cui il corridoio delle scale a chiocciola sembra cieco (risalendo la scala a chiocciola non si incontrano porte esterne) l’unica entrata alla stanza nascosta consiste in un muro girevole il cui meccanismo si attiva facendo pressione su di una levetta piccolissima alla base dello stesso.

La rotazione è di 180° e sia l’interno che l’esterno del muro sono uguali così da non rendere riconoscibile l’entrata stessa. La stanza è di forma ottagonale con i lati lunghi dieci metri ognuno.



E' un meccanismo di bronzo basato su un sistema di ingranaggi con poche iscrizioni leggibili, con nomi di costellazioni, del Sole e della Luna, una sorta di calendario astronomico.

Si tratta di un calendario astronomico con due quadranti, uno sul frontale e uno sul retro, dedicati ai movimenti del Sole e della Luna. Per mezzo di un sistema di 29 ingranaggi, secondo Price, il meccanismo permetteva di calcolare e rappresentare sui quadranti la posizione del Sole e della Luna in un qualunque momento di qualunque anno: gli ingranaggi riuscivano infatti a riprodurre, con un complicato sistema di rapporti e riduzioni, la relazione che lega il ciclo solare a quello lunare, per cui in 19 anni solari vi sono 235 lunazioni (il ciclo tra due noviluni) e 254 mesi siderali (il tempo che impiega la Luna a tornare nella stessa posizione rispetto alla volta stellare).

I due quadranti: quello anteriore riportava lo zodiaco e le posizioni del Sole e della Luna rispetto ad esso. I quadranti posteriori servivano a prevedere le eclissi di Sole e di Luna. Secondo Freeth e colleghi, il meccanismo usava ben 37 ingranaggi . E la caratteristica più sorprendente è un sistema di due ingranaggi sovrapposti, leggermente sfasati, che servono a riprodurre il movimento quasi sinusoidale del moto della Luna.

Nato come tale esso è stato inserito ove presente per creare la chiave di apertura e chiusura degli ingressi da proteggere.
Antenato dell'oggetto usato dagli arabi, L'Astrolabio.


Il particolare più interessante della stanza è dato dal soffitto.
Un cielo stellato artificiale che brilla in base alla luce che viene data nella stanza. Anche di giorno si possono notare, grazie alla luce del sole, dei particolari bagliori, mentre di notte, con la luce delle candele e le ombre che si vengono a creare, si ha la sensazione che solo una parte dell’emisfero si possa notare, mentre l’altro resta al buio.

Le finestre sono tre in tutto e solo le due esterne sono bifore.
La centrale è invece trifora

All’esterno della Fortezza giungendo al Giardino esterno si trova il fiume sotterraneo da cui il primo Druido giunse alla Fortezza, seguendone il corso attraverso un percorso che si snoda ad imbuto ci si ritrova nel lago. Si tratta di un corso sotterraneo allo stato liquido ma molto denso in quanto trasporta una grande quantità di minerali per lo più sotto forma di carbonati. Forse è l'unico al mondo Il "Fiume di latte di Luna", è una sostanza bianca e densa originata da precipitazioni di acque sotterranee con un componente a prevenirne la cristallizzazione. Consiste di una sospensione con una fase solida rappresentata da minerali per lo più sotto forma di carbonati e dispersa in una fase liquida, che si ritrova di solito in piccole quantità, spesso di pochi millimetri, e in forma solida lungo le pareti delle caverne sotterranee.


ALA OVEST DEDICATA ALLA RAZZA NANICA
Da ruolare solo se in on si è a conoscenza di tale parte della dimora.


STANZA DEI 5 ASTRI

Nell’ala ovest della Fortezza dei Ghiacci e precisamente nella torre ovest, in parte pericolante a causa di un muro crollato verso l’esterno, si snoda una tromba delle scale che conduce fin in una stanza posta in cima alla torre.
Giunti alla stanza ci si rende subito conto che non è una stanza comune alle altre già di per sé ha una porta in legno di mogano.
Entrati ci si cala in una atmosfera quasi surreale.
La stanza è pentagonale con la centro un enorme tavolo in pietra, anch’esso pentagonale circondato da seggi in pietra lavorata.
Il pavimento è decorato con un mosaico raffigurante un sole posto al centro della stanza e sotto il tavolo stesso.
Presenta solo cinque raggi che si dilungano verso le pareti andando poi a segnare sul pavimento delle parole in caratteri runici; “Acqua, Sole, Fuoco, Aria, Etere” i cinque elementi.
Le pareti sono anch’esse decorate e ognuna rappresenta in sé le varie iconografie dei cinque elementi, ognuna diversa dall’altra.
Il soffitto, infine, basso, non presenta particolarità di sorta.


PIANTINA SECONDO PIANO FORTEZZA




Osservatorio/Cisterne
Su cinque delle otto Torri della Fortezza ci sono cinque cisterne pensili con funzione pratica, cioè l'acqua piovana che raccolgono viene incanalata per i servizi. Così come in tutta la Fortezza cinque caminetti (troppo pochi per riscaldare le sedici sale). Anche questi caminetti, nella loro proiezione su un unico piano (due caminetti sono al piano terra e tre al piano superiore), disegnano una stella. Il significato nascosto delle cinque cisterne (acqua) e dei cinque caminetti (fuoco) disposti a stella è forse di ammonire l'iniziando che, per intraprendere il cammino spirito non è più sufficiente il battesimo dell'acqua, ma occorre quello del fuoco, cioè a dire che la via del divino è irta di prove ben più dure e difficili della via dell'umano.

[Modificato da Kubren 15/01/2010 10:37]
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15/01/2010 10:55

GIARDINO


Lungo i percorsi che portano verso il giardino il visitatore percorre parti del labirinto che protegge la Dimora, di fronte al visitatore scorrono velocemente le immagini.
Ogni elemento del labirinto si ripete, per proteggere il giardino, ma ad un tratto tutto ciò scompare, davanti ad una piccola porta, che già rivela l’ammaliante bellezza del giardino



Le semplici immagini naturali del giardino segreto danno vita ad un mosaico di colori, suoni, odori che circondano dolcemente il visitatore. Le fragranze del giardino sono un effluvio che può anche dare alla testa, solletica le narici e risveglia i sensi assopiti. Il sole entra da una delle interruzioni del soffitto della caverna come una calda e sensuale carezza.
L’energia della luce solare permette ai sensi di svegliarsi completamente; si ascoltano i fischiettii ed i cinguettii festosi degli uccelli, i tenui rumori del bosco, il gorgogliare delicato del Rio Freddo, che scende da una parete invalicabile, per ogni essere non dotato di ali.
Ogni componente della ripetitività quotidiana è ormai lontano, stupende meraviglie naturali create da ambienti incantevoli, da piante e da orti coltivati.
Tra salite e svolte si snoda l’incantevole paesaggio agreste nel quale ogni tanto sorge una piccola costruzione , subito sottomessa dal vigore della Natura
Un caprifoglio rampicante cresce aggrappandosi ad un vecchio arco di pietra. I fiori, numerosi quanto le stelle, sono una sinfonia di bianco e rosa mentre emettono il loro profumo inebriante. Una siepe di lauro ceraso abbraccia il giardino.
Oltre la siepe molte piante crescono e lasciano frusciare il vento tra i loro rami offrendo riparo a diverse specie di uccelli.
Il corso d'acqua del Rio Freddo, dopo aver dato vita ad una spumeggiante cascata cadendo dalla parete invalicabile, saltella allegro tra i pietroni che gli fungono da letto e si snoda placido e tranquillo tra il verde delle piante del boschetto, cantando con la sua voce bassa e raccontando con il suo mormorio dolce.
La terra scura e fertile si stende ondulata in varie sfumature di verde, parzialmente coperta dal boschetto fino ad arrivare ad una parete che sembra insormontabile (quella stessa parete da cui salta giù il Rio Freddo e che protegge il rifugio delle fate).

Coloro che decidono di dedicarsi alla meditazione nell’idilliaco scenario del giardino sono facilitati da alcuni angoli nei quali si trovano alcune piante note per la loro capacità di coadiuvare e catalizzare tali esercizi, trasportando il druido verso quegli stati mentali, in profonda e perfetta comunione con la Natura.
I suoni e le fragranze si mescolano in un turbine di sensazioni fresche e rilassanti.
Tutto il corpo viene come catturato e guidato da un vortice di forze tanto ignote quanto affascinanti. La freschezza notturna sembra quasi più presente attorno al giardino, alla luce della splendida e chiara Luna. Il respiro del vento riesce a raggiungere anche il giardino segreto, accarezzandolo con una brezza leggera.
Nel rientrare alla Dimora la Natura vuole ancora regalare le dolci ed inebrianti sensazioni che la contraddistinguono, come il saluto di un bimbo che per gioco continua a salutare mentre si allontana. La brezza accarezza gli alberi che sprigionano un forte aroma inebriante che accompagna fino al cancello della magione, dove la Natura sembra salutare, lasciando dentro nell’animo una benefica sensazione, cedendo al corpo un’immensa energia.

Il giardino segreto della Dimora dei Ghiacci, incastonato nel grembo materno della Terra, viene curato secondo le conoscenze che derivano ai druidi dal particolare legame che li concatena tra loro all'Arcidruido e attraverso di lui a Madre Natura.
Il giardino è suddiviso in una parte di giardino vero e proprio, nel giardino degli aromi, in una porzione di orto, vicino a queste zone vi è una piccola costruzione che funge da laboratorio erboristico ed una piccola serra.


Kubren delle Ombre
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15/01/2010 10:59

NOSOCOMIO



All'interno del Labirinto ove i suoi cunicoli seguono percorso sol dai Druidi conosciuto (PUNTO 1 LABIRINTO), si erge nello spiazzo che si apre agli occhi di chi infila l'esatta direzione (Nord-Ovest),una casina.
Essa si presenta come una piccola casina di pietre antiche e tetto di paglia e legno; avvolta da vegetazione rigogliosa, grazie alla luce proveniente dall'enorme apertura che si apre su essa.
Una piccola legnaia un lavatoio, ed una botte per raccogliere acqua piovana son disposti rispettivamente alla sinistra, la prima e le altre due alla destra,di chi osserva la casina appena giunti nel luogo.



Al suo interno essa è arredata con oggetti di fabricazione artigianale, lasciati da chi l'ha costruita.
Un giaciglio,un tavolo,il camino, cucina a legna,una cesta, due armadietti dispensa, costituiscono tutto ciò che c'è all'interno.
L'acqua piovana raccolta nella botte all'esterno è usata per tutto ciò occorre all'interno di essa.
Una porta secondaria è posta dall'altra parte dell'unica stanza che forma la casina.
In tale luogo , denominato NOSOCOMIO, hanno deciso di prestare le cure necessarie a coloro che arriveranno presso la Fortezza, o che richiedono protezione per la propria esistenza.
Un luogo sicuro e sconosciuto alla popolazione, ma di facile utilizzo per coloro che operano presso la Confraternita.

Kubren delle Ombre
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