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[BARRINGTON] - La Dimora dei Mestieri

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2010 17:45
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Post: 1.038
Sesso: Maschile
02/01/2010 14:45

Descrizione Dimora Mestieri


A nord-est della cittadina di Barrington,alle spalle della piazza,si erge,nei sui 18 metri di altezza,la dimora degli artigiani appartenenti alla congrega dei Maestri dei Mestieri.

L’edificio,imponente e maestoso, si presenta su tre livelli -quattro se si comprendono anche i sotterranei-aventi la base di forma rettangolare. Le alte e nude pareti in pietra levigata costituiscono le mura esterne della dimora e sono intervallate unicamente da ampie finestre che ad ogni piano son state sistemate per far sì che la luce del sole possa investire massimamente le sale della dimora e scaldarle e illuminarle il più possibile anche durante le rigide giornate invernali,gli infissi sono stati tutti interamente realizzati in solido legno massello con cerniere in ottone,mentre il vetro impiegato risulterà essere perfettamente trasparente e liscio. Le finestre che costellano l’intera struttura sono tutte protette da delle inferriate in spesso e resistente ferro battuto fissato direttamente alla grigia pietra che costeggia le cornici dei varchi.
Esattamente al centro della facciata principale della dimora vi è il portone che assicura l’unica via d’accesso alla dimora. Esso di recente ha subito delle rilevanti modifiche che lo hanno reso ancor più resistente e difficile da abbattere: un complesso sistema di bloccaggio è stato infatti ingegnato affinché dall’interno della dimora sia possibile avere una perfetta e sicura chiusura del portone.
I solidi blocchi di pietra che fanno da cornice all’ingresso principale sono stati abilmente adornati con intarsi di motivo astratto e floreale che culminano in splendore ed armonia proprio nella parte centrale dell’arcata,ove,in uno splendido bassorilievo,appare il simbolo della congrega.
Sul lato destro della struttura principale vi sono le stalle della congrega dove,curati e accuditi dai garzoni,vi sono i cavalli e i carri impiegati quotidianamente dagli artigiani per il trasporto degli ordini più ingombranti e pesanti.

SOTTERRANEI:

Laboratori: E’ qui che i congreganti svolgono i propri lavori,essi possono essere infatti definiti il vero cuore pulsante della dimora e della congrega. A ogni confratello spetta il propria officina ove poter lavorare in tutta tranquillità. Solo gli appartenenti alla congrega e i domestici possono avere accesso a questa zona superando una pesante e massiccia porta in ferro, adornata da altorilievi in ferro battuto e brunito,e discendendo una lunga e ripida gradinata.
Gli stretti cunicoli che si snodano sotto le fondamenta dell’edificio sono illuminati da alcune torce poste a intervalli regolari sulle pareti dei corridoi. Gli studi degli artigiani sono tutti simili fra loro,essi sono dotati di un tavoli di discrete dimensioni ove ognuno potrà comodamente sistemare progetti e scartoffie o cucire stoffe di grandi dimensioni,degli armadietti custodiranno invece tutti gli strumenti di cui gli artigiani necessitano:dagli aghi alle pitture ai coltellini. Inoltre vi sono dei forni di grandi dimensioni ove,i forgiatori in particolare,potranno fondere i metalli di cui si devono servire aiutandosi con i crogioli in pietra e gli attrezzi in ferro battuto di cui la congrega largamente dispone. Immancabili poi sono le incudini,essenziali per ogni artigiano che voglia modellare i propri lavori in metallo.





PIANO TERRA:

Ingresso:Una volta entrati all’interno dell’edificio ci si ritroverà in una sala di grandi dimensioni priva di muri separatori,si tratta dell’accogliente ingresso della dimora dei mestieri,accessibile a chiunque durante il giorno.
La sala sarebbe del tutto vuota se non fosse per le grandi vetrine di forgia e d’apotheca che,sul fondo e al lato sinistro della stanza,sono state sistemate in modo che a chiunque sia data la possibilità di visionare gli oggetti creati dalle sapienti mani di coloro che abitano la dimora dei mestieri. Le vetrine,alte sino al soffitto,coprono quasi del tutto due delle quattro pareti dell’ingresso,esse sono state create con particolare cura e amore per i dettagli da parte degli artigiani che hanno per queste impiegato dello scuro e resistentissimo legno di mogano,mentre le giunture delle ante sono state realizzate in ottone. Si ricorda che le vetrine sono chiuse,solo i congreganti posseggono le chiavi per aprirle.
Sul lato destro della sala,ai due angoli,vi sono rispettivamente la porta,chiusa agli estranei,conducente alle fucine e le grandi scale in pietra dotate di corrimano in ottone brunito che conducono al piano superiore,ossia alla sala comune ove clienti e visitatori vengono accolti dai congreganti.
Ai lati del grande portone vi sono due arazzi in velluto,l’uno,sulla destra,è a fondo blu e vi è ricamata con filo d’argento l’immagine di un piccolo albero,l’altro,sulla sinistra,è a fondo rosso scuro e su di esso è stata ricamata l’immagine di due cavalieri in duello,naturalmente anche questi arazzi sono frutto del lavoro degli artigiani della dimora. Proseguendo sulla sinistra rispetto all’entrata sarà possibile individuare una bacheca di discrete dimensioni ove i visitatori della dimora potranno lasciare missive destinate alla congrega che sia per richiedere udienza presso uno dei congreganti o semplicemente per commissionare un lavoro. Sei candelabri in ottone,infine,sono stati ordinatamente disposti nella sala per illuminarla di notte.





PRIMO PIANO:

Sala comune:Una volta terminata la scalinata conducente al primo piano ci si ritroverà su di un pianerottolo non più lungo di quattro metri,continuando dritto si continuerà a salire verso il secondo piano,ove sono disposte le camere private dei confratelli,girando verso sinistra e percorrendo per intero l’ammezzato si raggiungerà la porta che da accesso alla sala camune di congrega.
La sala comune non solo è luogo d’incontri e accoglienze fra congreganti e clienti,essa infatti rappresenta soprattutto la principale area di svago e di ritrovo degli artigiani che qui potranno per qualche momento avere la possibilità di allontanare la propria mente dai quotidiani lavori che ai laboratori vengono svolti.
Appena entrati nella sala si verrà certamente colpiti dalla grande quantità e qualità degli arredamenti presenti,grandi arazzi in velluto dai più svariati colori e fantasie infatti adornano le pareti in muratura,mentre ogni mobile e arredo verrà apprezzato per la deliziosa ricchezza di dettagli da esso posseduta,ogni pezzo sarà dunque per gli ospiti il massimo esempio del faticoso lavoro che ogni congregante svolge.
Voltandosi sulla destra,dando le spalle alla porta d’ingresso in legno massello finemente intarsiata,si potrà notare un piccolo salottino che si compone di un comodo e spazioso divano dai rivestimenti in velluto rosso posizionato esattamente di fronte un caminetto in pietra sempre acceso durante le giornate inverali. Ai lati del divano,a completare il salottino,sono state aggiunte due poltrone del tutto simili in tessuti impiegati e forme al sofà che le fiancheggia.
Al centro della sala un grande tappeto variopinto, finemente ornato con decorazioni di motivo floreale,si stende arrivando a coprire buona parte del pavimento in pietra dell’ampia sala.
Sulla sinistra,invece,si noterà una bacheca analoga a quella presente al piano inferiore,essa è riservata ai messaggi e gli avvisi che i confratelli desiderano rendere manifesti al resto della congrega. Proseguendo in avanti si raggiungerà il grande scrittoio riservato esclusivamente al capocongrega,esso presenterà uno scranno,particolarmente grande e imponente, che il proprietario potrà comodamente usare, e un paio di sedie al di là della scrivania ove si potranno accomodare tutti coloro che desiderano avere un incontro con colui o colei cui è stata affidata la dirigenza della congrega. Non dovrà stupire se la scrivania del capocongrega sia ingombra di carte e pergamene:qui infatti vengono gestiti tutti gli affari e gli ordini della congrega. Alle spalle dello scrittoio vi è una grande finestra a tre ante,unica e più che sufficiente fonte di luce della sala durante tutto l’arco della giornata. Sulla sinistra della scrivania è stato sistemato un secondo salottino affine a quello sopra descritto,ma il caminetto posto qui è particolare infatti cela l’ingresso a una nuova stanza, l’apertura di questa è conosciuta solo dal Gran Maestro mentre alti ed eleganti candelabri in ottone leggermente brunito sono disposti agli angoli della stanza e ai lati delle tre porte in modo che la sala risulti sempre caldamente illuminata.
Ai lati della sala,verso il centro,vi sono le porte conducenti allo studio e alla sala da pranzo della dimora.
Studio:Qui vien data la possibilità ai congreganti di svolgere ricerche e creare in tutta tranquillità e silenzio i bozzetti e i progetti per i propri lavori,sulla destra rispetto all’entrata,infatti,vi sono alti scaffali in resistente e raffinato mogano colmi di tomi riguardanti tutto ciò che c’è da sapere su materiali e tecniche impiegate dagli artigiani durante i loro lavori. Sulla sinistra invece vi sono le scrivanie dei congreganti,a ognuno ne spetta una,qui potranno gestire la propria posta e tutte le scartoffie che inevitabilmente accumuleranno ogni giorno. Diversi candelabri da muro assicurano durante la notte una perfetta visibilità all’interno della stanza,nessun tipo di decorazione o ornamento anima la stanza,assoluta sobrietà e serietà è infatti riservata a questa stanza,luogo di lavoro e apprendimento.
Sala da pranzo:Luogo di riunione della congrega durante i pasti,quando Rebecca richiama tutti quanti a tavola per servire gli ottimi piatti da lei preparati. Per questo motivo al centro della sala è stato sistemato un lungo tavolo in legno di ciliegio che copre all’incirca un terzo della lunghezza totale della stanza,a esso sono state aggiunte diverse sedie del medesimo materiale e dalle simili fogge curate sin nei minimi dettagli da coloro che hanno realizzato gli arredi della stanza. Ben due finestre illumineranno la sala durante l’arco della giornata,una sistemata centralmente sulla parete più piccola,l’altra,di dimensioni leggermente più grandi,è stata piazzata sul muro di fronte la porta d’ingresso. Pochi gli arazzi che ornano le fredde mura della stanza che generalmente viene frequentata solo dai congreganti,alle tele in velluto s’alternano inoltre otto candelabri da muro armonicamente disposti per illuminare in maniera quanto più uniforme la lunga stanza.
Cucina: In fondo alla sala vi è infine una semplice porta in legno massello che da accesso alla cucina,principale luogo di svolgimento del graditissimo lavoro fatto da Rebecca. Qui si potrà trovare nient’altro che un tavolo di medie dimensioni, alcune dispense e banconi ove solitamente la governante ripone tutto ciò che le serve e dei fornelli che solo la cuoca può adoperare. Sul fondo della camera è stata piazzata una finestrella in modo da dare sufficiente aria di ricambio nei momenti di necessità e luce quanto basta per le faccende che ivi verranno svolte,inoltre dei candelabri in ottone brunito fissati alle pareti daranno illuminazione durante la notte.

Stanza Segreta: Di semplice realizzo questa stanza ove l’ingresso è consentito solo tramite il caminetto, il muro è posto li a nascondere ciò che nasconde, mentre un palo al centro di questo fa da asse e da pilastro, così che il mura possa girare su se stesso, solo spingendo questo si può avere accesso, la stanza cela i tesori della congrega, come i denari e le cose di alto valore.

L’accesso alla stanza è possibile solo grazie all’inserimento di una parola, conosciuta dal solo capo congrega, dove un congegno di alta ingegneria vede realizzato al muro un sistema ove devono essere inserite le lettere e alla parola esatta questa farà scattare un sistema di ruote dentate che sposteranno dei tondini in acciaio piantati al muro (sempre all’interno dei mattoni), tramite un sistema di canalette, l’inseritore delle lettere è celato solo da una placca di ferro nera, che deve scorrere verso destra, per svelare il contenuto del congegno.





SECONDO PIANO:

Corridoio:Giunti al pianerottolo del secondo piano si avrà quasi subito accesso al corridoio che fra le camere da letto dei congreganti procede,infatti il tramezzo occupa ben poco spazio,non più di due metri,e si avrà immediata visione della porta in legno massello, imponente e ricca di intarsi,che immette a questa nuova parte della dimora. La completa assenza di finestre si è compensata alternando alle porte delle camere alcuni candelabri da muro del tutto affini a quelli che costellano altre aree della dimora,il lungo corridoio termina sdoppiandosi in altre due diramazioni che affacciano sulle celle destinate alla servitù.
Alloggi privati:A ogni congregante spetta una camera personale che potrà modificare in arredamento e ornamenti a suo piacimento,tuttavia tutte le stanze sono dotate del medesimo mobilio di base e hanno le stesse dimensioni che non differiranno né per il sesso né per il grado di appartenenza del confratello.
Ogni alloggio dunque possiede un armadio di discrete dimensioni,a due ante e che arriva sino al soffitto e posizionato alla sinistra della porta,una scrivania con relativa sedia e set di scrittura,posta nell’angolo in fondo a destra rispetto all’entrata e rivolta con il lato più lungo verso il muro,al centro della camera si troverà poi uno spazioso letto a due piazze dotato di testata in legno ai piedi del quale è stata collocata una cassapanca realizzata anch’essa in legno che risulterà essere il medesimo impiegato per tutta la mobilia della camera,ossia betulla tinta con un leggerissimo strato di tempera bianca che ne risalterà così le naturali venature.
Una finestra a due ante illuminerà durante il giorno le stanze,essa è posizionata sulla sinistra del letto,vicino la parete destra della camera,e quindi perfettamente adiacente alla scrivania. Tre candelabri in ottone leggermente brunito da terra partono per snodarsi in tutta la loro altezza, -un metro circa- con spirali appena accennate.





TERZO PIANO:

Terrazza: Vi si accede grazie a una scalinata che parte dal pianerottolo del secondo piano e che conduce a una porticina piccola ma ben rinforzata e spessa,essa è generalmente chiusa,solo il capocongrega,infatti,ne custodisce le chiavi d’accesso.
Di forma perfettamente rettangolare,la terrazza reduplica la pianta della dimora in tutta la sua semplicità,non vi è alcun tipo di decorazione in questa parte della dimora,dei parapetti alti un metro delimitano quest’area,mentre il pavimento risulta essere leggermente collinare: partendo dal centro infatti,che rappresenta la parte più alta, la pavimentazione va scendendo dolcemente,quasi in maniera impercettibile per chi vi deambula. In questa maniera l’acqua piovana non ristagnerà ma scivolerà verso il limitare della terrazza incontrando così i leggeri solchi creati artificialmente e che costeggiano tutto il perimetro della terrazza,l’acqua scolerà poi nelle tubature delle grondaie predisposte ai quattro angoli dell’edificio e conducenti direttamente in strada.
Un cannocchiale, in posizione diametralmente opposta rispetto all’uscita,è stato sistemato al principale scopo di avvistare truppe nemiche in caso di guerra.




[Modificato da Kubren 13/01/2010 17:45]
Kubren delle Ombre
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