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°°FLAUNILYS°°

Ultimo Aggiornamento: 31/08/2016 18:40
OFFLINE
Post: 18
Sesso: Femminile
11/05/2016 18:01

Fata Aurea Giovane


KARMA ATTUALE: 3926 (aggiornato al 31/08/2016)

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CARATTERISTICHE INNATE

§ Metri percorribili in un round (volo): 9
§ Resistenza magica: +2
§ Visione crepuscolare
§ Sensi sviluppati: vista * udito * olfatto
§ Bonus taglia: +3
§ Skill fisiche di base: agilità +5 * potenza -2 * resistenza -2

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CAPACITA’ SINGOLARI

Ammaliare, Empatia faerica, Metamorfosi, Mutaforma, Visione accecante, Tutt'uno con la natura, Passo di vento.


§ AMMALIARE

Questa capacità permette alla fata di ammaliare un individuo, sottomettendone la volontà, tramite risata cristallina, sguardo, le movenze o il linguaggio.
L'effetto, se l'incantesimo va a buon fine, è simile allo charme: l'essere considererà la fata sua migliore amica, la vedrà come un essere che va difeso e protetto e i cui consigli saranno giudicati dall'ammaliato come i migliori. La vittima inizierà a provare verso la fata un senso di devozione assoluto, come se ne fosse infatuato, esaudendo le sue richieste per quanto gli sia possibile. Ovviamente perché questo accada la fata dovrà avere sempre un atteggiamento accomodante nei riguardi della persona e non potrà comunque ordinare al pg di fare qualcosa contro il proprio allineamento a meno che non sia supportato da una buona dialettica di convincimento.
Dunque nessun ordine, non è soggiogazione.
E' doveroso ricordare che l'agire della fata sarà come sempre in accordo con il suo allineamento. Potrà essere usato, per esempio, per bendisporre qualcuno e per far sì che prenda le loro parti in una discussione, per stupirlo o meravigliarlo, o semplicemente per mostrargli qualcosa che magari il pg non avrebbe notato.
Al termine dell'ammaliamento la persona non si accorgerà di essere stata ammaliata, rimarrà tutt al più confusa sul motivo che l'ha spinto a prendere una particolare posizione, rimanendo però inconsciamente convinto di aver agito secondo la propria volontà.
Non potranno essere ammaliate razze non morte.

LIVELLO 1: concentrazione 3 round, durata 3 round


§ EMPATIA FAERICA

La fata può percepire i sentimenti e lo stato d'animo di uno o più esseri da lei prescelti in un preciso momento.
La percezione empatica, lungi da essere una lettura del pensiero, può essere paragonata ad una lettura dello stato emotivo, reso possibile innanzi tutto dalla natura psichica della fata, essere che per definizione vive di sentimenti. La comprensione dell'animo dell'essere soggetto all'empatia porta inoltre la fata a intuire quelle che possono essere le intenzioni della creatura nell'immediato presente, come potrebbe essere un'intenzione di attacco, di raggiro, o (importante) se stia mentendo.
Per definizione questo potere si può adattare ad un infinità di situazioni e può fare avvicinare la fata ad una miriade diversa e sfaccettata di sentimenti. Può essere dunque utile per comprendere se una persona minacciosa abbia intenzioni realmente cattive o meno, oppure può essere usata semplicemente per entrare in sintonia, durante una conversazione, con l'interlocutore al fine di guadagnarsi la sua fiducia o aiutarlo -conoscendone i sentimenti- a risolvere qualche problema oppure, infine, per trovare le giuste argomentazioni in una disputa.
L'agire della fata sarà come sempre in accordo con il suo allineamento. Questo potere comporta d'altra parte un minimo di partecipazione della fata al sentimento di cui è testimone. La fata rimarrà influenzata per tutto il giorno dal sentimento provato, data la sua sensibilità.
Non potrà mai, per autodifesa, utilizzare questo potere su spettri o rischierebbe la morte.
In caso gli interlocutori siano in possesso della skill “sotterfugio” si effettua la comparazione dei livelli delle skill. A parità di livello l’inganno viene percepito dal possessore della capacità singolare “empatia faerica”.

LIVELLO 1: concentrazione 2 round
A questo livello la Fata che si adopererà per entrare in contatto con un interlocutore (fino ad un massimo di due alla volta) ne percepirà i sentimenti e le emozioni, riuscendo in tal modo a coglierne le intenzioni ed a scegliere il modo migliore per rapportarsi con esso.


§ METAMORFOSI (Forma Umana)

Le fate possiedono la capacità di assumere sembianze umane o elfiche, differenti ogni volta per aspetto ed età.
Questa capacità potenziale si acquisisce con l’esperienza e presuppone un alto livello di autocontrollo, infatti è necessaria una grande concentrazione per poterla assumere e mantenere. Lo stato sarà quindi transitorio e breve.
La fata grazie a questa capacità singolare acquisisce solo esteriorità umane, non organi o sangue.
La fata che utilizzerà tale desterà nell’essere non faerico che la potrà notare non potrà essere certo di ciò che vede e di ciò che avrà a visto: un attimo noterà dei dettagli che l'attimo dopo non vedrà più... subito gli sembrerà di aver visto qualcosa che poi cambierà, non rendendo possibile fissarla in una descrizione precisa. Questo lascerà nell'interlocutore un senso inappagato, quasi qualcosa mancasse qualcosa, ci fosse qualcosa di sbagliato che però l’essere che non appartiene alla razza faerica non riuscirà definire o a comprendere fino in fondo. Per questo non sarà neanche in grado di descrivere la persona con cui ha parlato, arrivando talvolta persino a credersi pazzo, a pensare di non aver mai visto quella persona che non sa se definire fanciulla, bambina o vecchia.
La forma umana non dev’essere pensata come una forma alternativa all’essere fata, ma sempre e solo come una capacità che si può usare per un fine pratico, come per celare la propria natura, sollevare qualcosa di ingombrante, sostenere una persona ferita.
Molte fate inoltre ritengono questa forma svilente e non amano affatto assumerla.
Ogni danno ricevuto in forma umana riporta immediatamente la fata in forma eterea.

LIVELLO 1: concentrazione 3 round, durata 5 round


§ MUTAFORMA (**ANIMALE ANCORA DA DECIDERE**)

Questa capacità singolare permette alla fata di mutare in una forma animale di taglia piccola che non superi di più di 1/3 il loro peso.
L’animale può essere di qualsiasi tipo (purché di taglia piccola) . Solo nel caso delle Fate dell’Acqua potrà essere un animale d’acqua o anche un anfibio. Naturalmente per quanto riguarda la scelta dell’animale bisognerà che esso sia consono alla famiglia di appartenenza (ad esempio una banshee non potrà assumere la forma di un animale unicamente diurno e così via…).
L’animale in cui la fata si trasforma sarà sempre lo stesso, animale con cui la fata ha particolare affinità.
L’animale dovrà avere, più o meno, le dimensioni di una lepre o di un coniglio. Potrà essere un pipistrello, un piccolo uccello, un rospo, una rana, un coniglio, un pesce (solo per le fate d’acqua), un piccolo serpente, cuccioli di piccoli animali ecc.
L’animale scelto dovrà essere confermato dalla caporazza.
Le skill e le capacità singolari in tale forma non sono valide.

LIVELLO 1: concentrazione 5 round, durata 4 ore


§ VISIONE ACCECANTE

Con questa capacità la fata può stordire qualsiasi creatura che non sia non morta.
Il potere necessita di un tempo di concentrazione in cui la fata raggiunge l’essere da incantare e si fa vedere.
La sua visione provoca nella creatura una perdita di concentrazione che lo lascia in uno stato simile all’imbambolamento per un round.
La visione, infatti, sarà mirata a stordire chi ne è vittima, mostrando la vera natura della fata, la linfa vitale che scorre nel suo corpo in maniera vivida e reale. L’essere che subirà questa capacità singolare potrà percepire il flusso d’energia della fata, vederne chiaramente l’aura tanto luminosa che parrà quasi accecarlo (in realtà non è un flash dovuto all’energia dell’aura della fata, quanto una visione che avrà corpo solo nella mente della vittima)
La fata può incantare solo se vista.
Non potranno essere accecati Darkgul e vampiri.

LIVELLO 1: 2 round concentrazione, durata 1 round
Contatto visivo, distanza massima 5 mt


§ TUTT’UNO CON LA NATURA

Fin da quando nasce la fata viene 'cullata' dalla natura come se questa fosse una madre amorevole. già in forma astrale comincia a percepirla, a conoscerla, a individuarne i segreti tanto che la natura stessa diventa parte indispensabile del suo animo, la sua casa, la sua culla, il suo mondo e la sua essenza. prendi una fata, toglila alla natura e morirà nel giro di pochi round,probabilmente. allo stesso modo succede con gli animali: è nella natura delle fate percepire, comprendere i sentimenti, sentirli fluire dentro di sè (le fate son fatte della materia dei sentimenti)... e, nel grande abbraccio della natura, sono compresi gli animali con cui s'intenderà sin da subito perchè ciò che li lega è un'affinità naturale.. Questa capacità naturale non ha livelli in base all’avanzamento del karma, ma garantisce ad ogni fata tre semplici cose:
1 )non esser mai percepita da animali (di origine naturale e non magica) come pericolo
2) comprensione del linguaggio animale (capacità di dialogare con animalicome se si trattasse di membri della propria razza)
3) conoscenza della flora e della fauna limitatamente alla zona in cui la fata “dimora” (foresta luce per auree e naturali, bosco oscuro per le banshee)


§ PASSO DI VENTO

Da sempre è difficile scorgere una fata a meno che questa non voglia farsi notare: essendo esseri di natura magica e di ridottissime dimensioni, spesso restano celate agli astanti finchè la loro innata curiosità non le spinge a palesarsi loro.
La fata per sua stessa natura compie pochissimo rumore nel muoversi o nel volare, ed ha grande abilità nel nascondersi viste le dimensioni minute.
la fata è in grado di nascondere il rumore dei propri passi su terreni boschivi, prati, o comunque manti erbosi, il frullare delle proprie ali, nascondersi dietro ripari occasionali. Questa capacità singolare non aumenta di livello al crescere del karma, restando comunque una caratteristica di ogni fata.

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SKILL DA PANIERE COMUNE

§ CONOSCENZE NATURALI
il possessore di tale skill è un esperto dei fenomeni naturali, della flora e della fauna della zona. Riconosce generalmente frutti della natura commestibili da quelli non commestibili, i processi naturali della crescita di animali e piante, proprietà particolari di alcuni tipi di erbe.

LIVELLO 1: a questo livello il possessore della skill è all’inizio nell’apprendimento dei misteri naturali, riesce ad avere una conoscenza generale della flora e della fauna e a riconoscere cibi naturali commestibili e non commestibili.


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SKILL DI CLAN (AUREE)

LIVELLO 1 da 0 punti karma a 8.999


§ CAMPO MAGNETICO

La Fata Aurea crea un campo magnetico invisibile che respinge chiunque sia in un raggio d'azione variabile, capace di deviare gli oggetti eventualmente scagliati contro di esso. Tale campo magnetico può essere pensato come una bolla di energia che si propaga in maniera omogenea e crescente dalla fata fino ad uno spazio massimo di due metri. Se la fata è a contatto fisicamente con una persona o creatura considerata amica (una sola), il soggetto in questione rimarrà illeso dall'effetto e potrà essere protetto. Al contrario però se la persona a contatto è un nemico sarà in grado di opporre resistenza e vanificare eventualmente la concentrazione della Fata nel tempo di attivazione. Se non riuscisse a deconcentrare la fata però essendo percepito come elemento di minaccia verrà allo stesso modo allontanato dall'azione del campo magnetico.

LIVELLO 1: 2 round concentrazione, 3 round durata, raggio d’azione 1 mt

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MALUS


§ MALUS COMUNI A TUTTE LE FATE

*Sono richiamate da particolari campanellini in argento, reperibili presso la congrega dei Maestri dei Mestieri, che fanno loro perdere la capacità di concentrazione. Il campanellino non è magico, con ciò non significa che ogni campanello d’argento abbia questo potere sulle fate. L’unico capace di deconcentrare la fata è accordato su una particolare nota musicale, nota che secondo le leggende delle fate è quella che corrisponde alla loro risata.
** Data la loro curiosità innata e la loro facilità di distrazione, l’apprendimento delle fate per le skill del paniere comune risulta essere più lento della media delle altre razze, acquisendo un punto abilità ogni 5000 karma anziché ogni 3000

$ MALUS DELLE FATE AUREE
Non possono accedere in luoghi putridi e paludosi come le fogne; se costrette ad avvicendarsi in tali luoghi esse ne risentirebbero, rapite dalla paura e dallo smarrimento. In questo caso la loro capacità di concentrazione si ridurrebbe (aumento di 1 round per ogni concentrazione). La paura si manifesta altresì con sproloquio, atteggiamenti a tratti imprevedibili, come in una perdita momentanea di raziocinio. Le eventuali capacità saranno frutto d’istinto più che di calcolo.
[Modificato da Sylhel 31/08/2016 18:36]


°° Miss Anomalia faerica 2015 °°
°° Artiglio delle Gocce Ancestrali °°

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31/08/2016 18:40

* LA FAVOLA DI FLAUNILYS *

Link approvazione bg

Tutto cominciava con una risata. Una risata incontrollabile, priva di gioia e dolorosa perché forzata; le persone non riuscivano a fermarsi e si sbellicavano in faccia ai propri cari, al lavoro, alla sofferenza, alle autorità, alla morte. Poi il riso passava e iniziava un peggioramento progressivo: le orecchie si coloravano in modi strani, lo stomaco non tratteneva più alcun cibo, la debolezza incalzava, la febbre faceva tremare tutto il corpo. E dopo ancora, durante la fase finale, comparivano la tosse e la cianosi. Le cure esistevano, ma erano limitate nel numero e non tutti erano così fortunati da potervi accedere.
Si dice che siano stati due unicorni a spargere l’infezione originaria di questo strano male, con i loro parassiti e le loro deiezioni; una notte, alla baia di Barrington, un gruppo di cittadini entrò in contatto con queste magiche creature e da quel momento in breve tempo la malattia iniziò a dilagare, sulla terraferma e sull’Isola delle mele. Bastava veramente poco perché quello strano morbo si propagasse; avvicinare amici e conoscenti non era sicuro, fare una visita di conforto agli infermi era impensabile. Persino lavorare o fare semplici commissioni significava rischiare la malattia. Sentire una risata in lontananza faceva tremare chiunque fosse a portata d’udito; c’era ben poco per cui gioire e quel suono, quando compariva in modo irrefrenabile, poteva significare solo l’inizio dell’incubo per un’altra infelice famiglia.

Neanche il Popolo di Faerie restò immune da questa peste.
Di tutte le Fate, fu Hyade l’Ondina ad incontrare direttamente gli unicorni, quella dannata notte. Uno di questi animali urinò nel lago e la creatura acquatica ebbe la sfortuna di finire nel mezzo di una pozza rosa dal sentore di fragola.
No, per fortuna non è questo il modo in cui io fui concepita. La mia nascita arriva più avanti nella storia, ci arriveremo.
Fu così, in questo modo abietto e bizzarro, che l’allora Guida delle Fate si ammalò. Iniziò a ridere, poi le orecchie le si fecero viola, quindi dei piccoli ed insidiosi tagli si aprirono sulla sua coda, facendole perdere a poco a poco linfa vitale ed energia. Non poteva più giocare né nuotare bene. Cercava l’aiuto dell’acqua, ma il suo elemento non la guariva; mandava segnali alle sue sorelle, ma loro non andavano da lei. Ciò che, però, la faceva soffrire più di tutto, era l’impossibilità di prendersi cura del suo laghetto e delle creature che lo abitano: costringere una Fata, soprattutto una d’acqua, a restare inattiva, obbligarla al riposo, impedirle di svolgere i compiti quotidiani che lei stessa si è scelta è come soffocare lentamente la sua essenza. Per questi motivi, l’Ondina si decise infine a mettere da parte il proprio orgoglio per chiedere aiuto al Popolo degli Alti, e come sua meta scelse il Tempio dell’Isola.
Vi giunse una notte in groppa ad un rospo, stremata dalla malattia, e lì incontrò delle Sacerdotesse. Tra queste vi era anche lady Mitrhil, Stella dell’Alba. Le energie della Stella, anch’essa malata, scemavano di minuto in minuto, rendendola solo l’ombra della bellezza delicata che era; il suo stomaco rigettava il cibo, le gambe stanche faticavano a reggerla, eppure la sua natura generosa le impediva di guardare la Fata bisognosa senza provare compassione. Per lei, Mitrhil invocò lo sguardo amorevole di Arianrhod: raccolse in sé il potere concessole dalla Dea Fanciulla e ne indirizzò la luce divina sulla creatura acquatica per donarle la guarigione. Quel potere investì tutto l’essere della Fata, che era impreparata, inerme e vulnerabile di fronte a quel prodigio. Il potere di Mitrhil traeva forza dall’influsso dell’Acqua e della Luce e quella fusione di elementi inondò il corpicino della creatura di puro Amore, causandole un’emozione profonda che pervase il suo cuore… e che infine traboccò.
Un’unica energia germogliò quella notte nel petto della Fata grazie al generoso gesto della Stella dell’Alba e lì iniziò a vorticare con lentezza, nutrita dalla sua linfa e dai sentimenti generati dalla visione dell’Amore di Arianrhod. La presenza inequivocabile di quella vita intrecciò per sempre i destini di Hyade e Mitrhil, una dei pochi Umani a cui la Fata giurò di dedicare il proprio cuore. Qualche giorno dopo, la Stella dell’Alba tornò dall’Ondina per controllare il suo stato; richiamando di nuovo il potere della Dea, andò a sondare l’essenza più profonda della Fata. Mentre il suo sguardo era posato sulla creatura generata grazie al suo stesso intervento, la vide dividersi a metà. L’Amore aveva dato il via a quel germoglio di vita, ma sia Luce che Acqua avevano contribuito con pari potenza, perciò nel petto dell’Ondina si originarono due creature distinte. Ecco, questo è il modo in cui mia madre concepì me, nata dalla Luce, e la mia gemella, nata dall’Acqua di quell’Incanto.
Un evento meraviglioso era appena accaduto, poiché i gemelli nel mondo delle Fate sono un avvenimento fausto e talmente raro da essere considerato unico. La nostra splendida esistenza era stata scambiata per una sola fino a poco tempo prima della nostra nascita, che ebbe luogo proprio durante il giorno di Yule. Nostra madre fu talmente felice, talmente orgogliosa di noi da soprannominarci i due Gioielli del Tempio. Mentre eravamo ancora nella forma astrale, ci ha sempre detto che secondo lei non è un caso che siamo state concepite e venute al mondo proprio tra i periodi di Samhain e Yule, quando la luce è pronta a rinascere dalle tenebre e la terra raccoglie le forze per poter poi fruttificare in primavera. A suo dire, la Dea ha pronto un disegno per noi, un disegno importante che dovremmo intuire e seguire… io però questo non lo so. Voglio solo godere di questa vita che mi è stata concessa con generosità! Voglio danzare nella luce, voglio scoprire ciò che il mondo può offrire e voglio donare con altrettanta generosità di quanto io ho ricevuto!

Sono stata concepita dalla Luce pura del volto di Arianrhod; sono il frutto dell’amore altruista e disinteressato di Mitrhil, Stella dell’Alba, e ho rischiarato con la mia inaspettata esistenza l’oscura malattia di mia madre. Mi chiamo perciò “Dono dorato dell’Amore divino”, che contratto nella lingua delle Fate diviene Flaunilys Amrhey. E giacché sono nata alla vita esterna quando la lunghissima notte di Yule stendeva le sue dita sul mondo, il mio ultimo nome è dy Nollick, in onore della festa delle luci e della rinascita. Sono gemella di Cliejeen Sollys dy Nollick, “Brillante Goccia-Gioiello”, Naiade d’acqua, con cui condivido la medesima scintilla natale. Non ci somigliamo molto, se non che entrambe portiamo sulla fronte una voglia colorata a forma di mezzaluna.

Subito dopo la nascita, la nostra storia non è proseguita nel migliore dei modi. Per qualche motivo, io e mia madre perdemmo Cliejeen, ci separammo da lei e sparimmo da Avalon. Quando finalmente riuscimmo a tornare sull’amata Isola, mia madre aveva perso memoria del luogo dove eravamo state; presto però ci ritrovammo con Cliejeen e scoprimmo che la mia sorella-di-linfa nel frattempo era cresciuta, mutando in forma eterea mentre io ero rimasta in forma astrale. Ma eravamo insieme e nient’altro aveva più importanza. Per un po’ di tempo noi tre non ci separammo più: Hyade insegnava a Cliejeen molte cose e io cercavo di seguire i loro discorsi, ma tutto ciò che potevo fare era godere dei loro sentimenti di amore e galleggiare in aria come un piccolo sole.
Poi, un giorno, mia madre si allontanò di nuovo. Qualcuno dice che sia stata attirata da una specie di Fate acquatiche che su Avalon non esiste e che sia andata con loro in un regno lontano, forse lo stesso luogo dove noi due siamo sparite per così tanto tempo. Io tutto questo non lo so perché sono diventata adulta solo in seguito alla sua partenza.
Era il periodo di Beltane, la stagione in cui inizia la parte più luminosa dell’anno. Mi trovavo nella Radura delle Fate, a galleggiare dietro i sentimenti di Sylhel e di Haynes, nostra Ospite, quando apparve la Regina. Mi chiamò a sé e con il suo volere mi spinse a raggiungere il mondo materiale, a diventare adulta. Una pioggia di scintille d’oro cadde intorno a me, come a volermi regalare un primo approccio al mondo che fosse affine alla mia natura; il mio corpo fisico si manifestò intorno alla mia essenza, facendomi entrare nella sensorialità. La Regina poi, ancor prima che riuscissi a pronunciare le mie prime parole, mi diede un compito di grande rilevanza: comunicare alle altre Fate il modo corretto di usare il frutto dell’Oblio. La prima cosa importante che feci fu proprio permettere ad Haynes di lasciare la Radura faerica, dandole da mangiare un pezzo del frutto dell’Oblio come aveva imposto la Regina. Purtroppo, però, la bambina era stata rimpicciolita dalla magia della Radura e le mie mani inesperte tagliarono per lei troppa polpa, causandole perciò la perdita di gran parte dei ricordi. Quando riacquistò dimensioni normali per una piccola Umana l’accompagnai al Tempio, dove fortunatamente incontrò suo padre, anche se lei non ne conservava memoria e non riconosceva più nessuno. Non la lasciai finché non fui convinta che sarebbe stata accudita in seno alla sua famiglia, ma ancora adesso cerco un modo per riparare al mio errore e all’infelicità che ho causato.
Più passavano i miei giorni e più scoprivo Avalon e le sue genti. Assetata di conoscenza, parlavo con chiunque, volando tra Isola e Barrington senza una meta precisa. Fu parlando con una bambina infelice e sfortunata, Naresh, che scoprii cosa voleva dire essere una Fata nata dalla luce di Arianrhod: improvvisamente non avevo altro scopo nella vita che sollevare Naresh dall’infelicità, e l’avrei fatto a qualunque costo. Questa importante decisione smosse in me il potere naturale del mio Popolo, permettendomi di usare gli Incanti faerici. Così l’Ammaliai, convincendola di averle tolto Dolore e Paura e di averle donato Coraggio e Felicità. Non so se poi la mia illusione funzionò, ma da quel momento seppi che in me c’era del potere e che potevo usarlo per restituire al mondo la Luce che mi aveva dato la vita.




[Modificato da Sylhel 31/08/2016 18:40]


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