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Autore

ORODECH

Ultimo Aggiornamento: 21/09/2014 06:31
OFFLINE
Post: 81
Età: 44
Sesso: Maschile
21/09/2014 06:26

Nome completo del PG
ORODECH

Clan di appartenenza
Areldar

Età
212 anni Umani / Circa 30 Elfici

Allineamento
Legale Neutrale

Punti Karma
217 (Nessaquendë)

Bonus e Malus
Fermezza di Aulë (passiva)

La mente di un Elfo è antica e disciplinata, e le sue convinzioni sono talmente radicate che risulterà molto difficile riuscire a controllarle attraverso arti magiche o il semplice uso della dialettica. Abilità comuni non hanno effetto, se usate con l'intento di dissuadere un Elfo dal compiere la sua volontà.

Livello 1
50% di possibilità di resistere.

Sensi Sviluppati (passiva)

I sensi degli Elfi si rivelano essere assai più sviluppati e fini rispetto a quelli delle altre creature. Il loro udito permette loro di percepire fruscii, bisbigli e rumori di diversa natura, per quanto leggeri siano; in condizioni sonore disagevoli questa abilità ha un raggio d'azione da intendersi non inferiore a 30 metri. La loro vista è assai più acuta di quella degli Umani, cosa che consente agli Elfi di avere una maggiore efficacia in azioni come, ad esempio, il mirare. Il loro olfatto consente l'individuazione di odori anche poco forti, e il discernimento della loro fonte qualora la si sia incontrata almeno una volta.

Visione Crepuscolare (passiva)


Resistenza Magica (passiva)

La natura magica degli Elfi conferisce loro, col passare del tempo, e in misura sempre crescente, una sorta di protezione naturale contro le aggressioni di tipo magico. La magia naturale subirà sempre un decremento del 50%, mentre quella divina non può essere contrastata. Gli incanti di magia arcana subiranno un decremento degli effetti secondo quanto segue:

Livello 1
Nessuna protezione

Abilità
Sussurro di Manwë (attiva)

Possibilità di stabilire un contatto mentale con le diverse creature che abitano le terre emerse. È possibile inviare un messaggio telepatico a qualsiasi creatura indipendentemente dalla razza di appartenenza. Interagire in maniera biunivoca sarà possibile solo con coloro che possiedono questa stessa abilità. Sarà inoltre possibile per l'Elfo il percepire sensazioni venendo a contatto con la mente dei PG cui l'interazione è destinata; le sensazioni percepite saranno unicamente tali, e non sarà quindi possibile individuarne la causa o le conseguenze che queste potrebbero portare nel comportamento del PG interessato.

Il messaggio è inviabile ad una creatura distante massimo 20 metri ed è necessario il contatto visivo tra i due.

Non funziona con i non-morti, nani, mannari in forma krinos e i draghi. Questi ultimi possono, nel caso, accettare o meno il contatto mentale a loro scelta.

Manto di Yavanna (attiva)

Gli Elfi, essendo nati e avendo sempre vissuto nelle selve, hanno sviluppato nel corso dei secoli
una forte legame con i boschi e la Natura, di cui rispettano le leggi. Ella in cambio ha sempre offerto loro aiuto e protezione, garantendo loro di celare le loro sembianze negli ambienti naturali, di camminare sull'erba fresca e sui sentieri battuti senza far alcun rumore né lasciare tracce (escluse superfici incantate), di orientarsi agevolmente nelle selve, di interpretarne i segni e le tracce e di riuscire a stabilire un contatto empatico con l’ambiente che li circonda, al fine di percepire le sensazioni della natura circostante, semplicemente sostando nel luogo o toccandone gli elementi...i risultati potranno essere semplicemente sensazioni emotive, fino ad arrivare a brevi immagini mentali.

Tale potere ha una percentuale di base di riuscita pari al 30% incrementabile in base alla situazione, al luogo, al momento. Quindi un elfo potrà nascondere le proprie tracce, celarsi , muoversi silenziosamente, interpretare i segni solo in ambienti naturali.

Destrezza di Tulkas (attiva)

Gli Elfi sono addestrati nell’utilizzo di armi quali spada lunga elfica, arco e pugnale elfici, riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati. L'utilizzo di armi o armature non tipicamente elfiche porterà un malus da applicarsi ai parametri citati.

In termini di parametri numerici equivale ad un bonus di +10 quando utilizza una spada lunga o un arco.

Costituzione

Nonostante raggiungano altezze ragguardevoli, la loro costituzione resta esile, il che li svantaggia decisamente nei combattimenti corpo a corpo con altre razze più robuste. Tutte le ferite subite da armi contro un elfo hanno una maggiorazione di +10.

Ipersensibilità

L' avere sensi molto sviluppati vista e udito su tutti fa si che in presenza di suoni molto forti o di luci molto intense gli elfi avvertano un senso di disagio che può sfociare nel vero e proprio dolore fisico nei casi più estremi. Niente a che vedere con il rintoccare di una campana o il sorgere del sole. Con il possesso di Volontà Ferrea tale malus non sarà annullato, ma affievolito.

Tristezza

La malinconia del popolo elfico, che trasuda da ogni nota dei loro canti vespertini, affligge le anime degli Immortali che vedono il loro tempo scorrere lentamente per loro stessi, e velocemente per il resto delle cose. Le piante si appassiscono, e muoiono...le stagioni delle vite mortali si rincorrono, mentre tutto cambia e per loro permane immutato. La loro mente è facilmente corruttibile dalle sensazioni negative, e qualsiasi tentativo volto ad instillare tristezza e sconforto nel loro spirito sarà indubbiamente facilitato.

Incanto di Clan
Luce di Varda (Luce di Vita)

L’Elfo ha la capacità di gestire, creare e muovere fonti di luce, come un essenza luminosa pulsante, o di utilizzarla per difendere sé stesso.

Livello 1
Capacità di creare luce per illuminare la zona come se si disponesse di una torcia (6 metri di raggio), la luce sarà una sfera luminosa che l'Elfo potrà muovere a piacimento fino ad una distanza di 5 metri da sé.
Concentrazione 3 round, durata 4 round.

BACKGROUND
“Chi sei tu?...qual'è il tuo posto nel mondo?” mi chiese una volta un saggio.

“Posso dirti tante cose su di me....lascia che ti racconti la mia storia...” risposi a lui sedendomi di fronte al vecchio, incrociando le gambe a terra.

Sono nato un giorno di pioggia di un paio di secoli fa.
Non ho memoria di cosa mi abbia condotto lontano da casa, o per lo meno ho frammenti di ricordi che mi perseguitano nei momenti in cui mi trovo a pensare al passato.
Ricordo perfettamente il volto di mia madre e quello di mio padre; entrambi erano i consiglieri del Re della nostra comunità.
Erano devoti ad Elbereth ed è nel suo nome che mi hanno concepito. Sono stato chiamato Orodech, che nel linguaggio antico significa Montagna a Lancia, poiché io sono stato concepito in una comunità arroccata su una montagna la cui forma rassomigliava ad una lancia nel paese che gli umani chiamano Galles; era pieno inverno e tutto sembrava auspicare un futuro roseo per me. Ho ricevuto istruzione assieme ai figli dei nobili minori e sarei dovuto divenire uno studioso. In nome della Stella sono stato oggetto di un rito in cui ho ricevuto il marchio della mia casata e della mia stirpe. Questo reticolo di linee argentate è una benedizione e insieme una maledizione; Elbereth mi ha salvato da ciò che non rammento ma facilita la ricerca di chi mi vuole morto, di chi ha deciso lo sterminio del mio popolo. Chiunque esso sia posso percepirlo alcune volte; sento che mi cerca e si affanna alle mie costole per terminare la loro opera di distruzione, la distruzione di un popolo pacifico, che aveva la sola colpa di voler portare la luce nel mondo.

Ricordo una luce, una luce forte, artificiosa, che faceva male agli occhi. Ricordo le grida d'angoscia e i canti di paura della mia gente. Ricordo il volto senza età di mia madre, vedo le sua labbra muoversi ma non capisco cosa vogliono dirmi. La paura ancora assale il mio spirito ogni volta che queste immagini mi colgono.
Vedo gli alberi che mi sfrecciano accanto, le mie vesti stracciate che si attaccano alle fronde degli arbusti venendo lacerate ulteriormente; poi il vuoto e il blu tutto intorno a me. Non posso respirare e perdo i sensi per quelli che sembrano secoli.
Mi svegliano le cure di una femmina umana: sono disteso su un letto e lei mi passa un panno con un unguento color ocra su alcune ferite delle gambe. Mi tiro a sedere di scatto sul letto e lei mi elargisce uno di quei caldi sorrisi umani che stranamente riesce a infondermi sicurezza.
Scopro dopo parecchie ore che sono stato trovato dal marito, uno spaccalegna, sulla riva del fiume, buttato in un angolo come un vecchio tronco, ma vivo.
All'epoca non sospettavano, e non sospettavo nemmeno io, che ci fosse qualcuno che mi cercava, qualcuno che ha visto la mia fuga per poi perdere le mie tracce dopo la mia caduta nel fiume.

La donna era più anziana dell'uomo ma tra i due era chiaro l'amore che provavano l'uno per l'altra. Lui, come ho scoperto in seguito, era un sanguemisto, un mezzo elfo proveniente da quella che loro chiamano Italia. Era un combattente, un vecchio legionario dell'esercito romano, venuto in Britannia all'epoca delle conquiste romane. Faceva parte di una compagnia dell'esercito regolare venuto in soccorso della IX Legione d'istanza nel Nord di questa terra ma dopo la costruzione di un muro al Vallo di Adriano, la legione si era dispersa e molti erano rimasti in quella terra trovando comode sistemazioni e donne con cui terminare la propria vita.
Entrambi vivevano ai margini più esterni di un piccolo villaggio sia per la comodità di reperire la materia prima che serviva all'uomo per lavorare e un po' perché al villaggio era evidente l'apatia che i villani provavano per il povero mezzosangue. E questa, forse, è stata l'ennesima fortuna che mi ha baciato, poiché ho potuto vivere tranquillo nell'ombra, senza essere visto da chi avrebbe potuto tradire la mia posizione e dagli occhi indiscreti di chi mi cercava.
I due non avevano figli a causa di una malattia che aveva colpito la donna in giovane età e l'aveva resa sterile, è stato dunque facile per me essere accolto quasi come figlio loro, seppur la mia reticenza non si è mai assopita.

Negli anni che ho passato in quella casa ho aiutato il vecchio combattente a sostenere quella che è diventata una vera e propria famiglia. In cambio ho potuto apprendere le conoscenze dell'uomo in materia bellica: tattiche, materiali e arte del duello. Ho imparato l'utilizzo della spada corta e dello scudo a torre, le armi che quei combattenti prediligevano, ma soprattutto ho potuto apprezzare la mia voglia di imparare l'arte della spada lunga e della spada detta bastarda. Qualcosa di quelle due armi mi attirava e ogni volta che mi allenavo col vecchio, mi immaginavo seduto poco distante ad osservare i movimenti, ad assaporare il gusto del bel gesto alla ricerca di quell'utopia che si chiama perfezione.

Capitò un giorno di sole; io e il vecchio eravamo usciti al lavoro, mentre la moglie del combattente era rimasta a casa a raccogliere le erbe per tisane e medicinali vari.
Ella era solita raggiungerci in una piccola radura nel bosco, all'incirca verso mezzodì.
Quel giorno non venne e subito la preoccupazione si dipinse sul volto del vecchio; ancora rivedo le immagini del corpo della donna mutilato e appeso ad una trave del tetto da una vecchia corda. Rivivo ancora la sensazione dei solchi che la corda aveva inciso nella carne del collo della donna mentre la tagliavo.

Credo di aver versato lacrime solo due volte in vita mia: di una non ne sono certo. Quel giorno un caldo rivolo si fece strada sul mio volto solcando la guancia fino al mento, cadde sul viso della donna quasi piangessimo insieme, come se il fato avesse voluto unirci ancora una volta.

Ricordo un'ombra, lo sguardo del vecchio che si indurisce e corre alla vecchia cassapanca dell'ingresso.
L'ho sempre vista chiusa e la curiosità ha sempre corroso il mio animo di giovane elfo.
Ho potuto vedere il vecchio tirar fuori una vecchia e consunta armatura da legionario e insieme a quella un gladio sul quale il tempo sembra non essere passato. Mi ha colpito la lucentezza di quell'arma: non era di ferro dolce come la maggior parte delle armi in dotazione all'esercito romano. No, quella non era certamente una comune spada romana.
Ho visto il furore riempire gli occhi del mezzelfo, il sangue tingere di cremisi i suoi occhi che sempre più assomigliavano al mantello che indossava.

Non rividi mai più quel vecchio.
Arrivarono come la furia di una tempesta, sentii solo la porta scricchiolare e le urla del vecchio che mi intimava di correre via. Io fuggii cercando per un'ultima volta lo sguardo bonario del mezzelfo. Ma non riuscii a trovarlo, era ormai diventato un estraneo, lo sguardo vuoto, carico solo di rancore e rabbia e frustrazione. Fuggii verso il retro della casa, passai da una finestra e l'ultimo suono che udii fu l'esplosione della porta.
Quindi di nuovo la fuga verso l'ignoto.

So che mi spostai a Nord cercando di seguire corsi d'acqua, tenendomi non troppo alla larga dai villaggi cercando di non farmi mancare il cibo. Sono in Fuga ormai da tempo ed ho perso completamente la cognizione del tempo. Credo di aver passato alcune decine di anni in fuga, ho superato anche il muro eretto dagli umani, camerati del vecchio combattente. Ho errato in territori selvaggi ed aspri: alcuni dove solo le brughiere mi offrivano un riparo, altri dove l'inverno sembrava avere la meglio su tutte le altre stagioni ma, anche li non sono riuscito a togliermi di dosso la sensazione che qualcuno stesse seguendo i miei passi. Quindi sono sceso nuovamente verso Sud e verso Ovest cercando di far perdere le mie tracce fino a che non sono arrivato qui dove ho incontrato te.


“Prendi questa” disse il saggio porgendomi una pergamena con quella che potrebbe apparire una mappa disegnata.
Il saggio me la sistemò in mano in modo che io potessi orientarla.
“Questa è la strada per un regno nuovo, un regno dove potrai trovare la pace dalle persone che ti seguono”.

Non lo ebbi mai ringraziato il saggio, non ne ebbi il tempo. Posai gli occhi sul foglio e lui c'era, quando li rialzai era svanito nel nulla. Anche la mappa era sparita non appena misi piede su Avalon...

Descrizione fisica
-Capelli: Argento
-Occhi: Grigi
-Altezza: 195cm
-Peso 90kg
-Descrizione: Elfo Areldar - Fisico atletico, costituzione robusta per un elfo; tratti del viso delicati, consoni a quelli della propria razza; labbra sottili, naso affilato che non stona sul viso affusolato. Il corpo è coperto da un unico tatuaggio che rappresenta l'emblema del suo Clan. Anche la pelle, a seconda di come la colpisce la luce, tende ad assumere una leggera sfumatura argento scuro che fa risaltare i tratti argentati dei tatuaggi. I capelli vengono spesso raccolti come nel Maghà giapponese.

Descrizione caratteriale
Taciturno per la maggior parte del tempo, silenzioso e apparentemente distaccato dalla vita di tutti i giorni. I sensi sempre all'erta per cogliere gli eventuali pericoli che lo seguono. Razionale ma pronto a battersi per difendere ciò che ritiene giusto o quello che tiene più a cuore. Crede nelle leggi che governano il mondo ma non manca di ponderare attentamente su tutto ciò che vede o prima di agire.

Abbigliamento e oggetti posseduti
Quando fuggì dalla casa del vecchio combattente non aveva altro con se non gli indumenti che aveva indosso:
-un paio di stivaletti in cuoio morbido di colore scuro
-una casacca color carbone
-un paio di brache di colore nero

Da Approvare:Un unico grande tatuaggio color argento che ricopre in un reticolo il corpo dell'Areldar.

Skill da BG richiesta
Esperienza armi da guerra leggere (3 livelli)
il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da guerra leggere (spada lunga, ascia celtica,scimitarra, spada bastarda, accetta, martello d’arme), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.

LIVELLO1 a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere lievemente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.

BELFAGOR

Master descrittivo
Bellimbusto
Disintegratore di coscienza altrui
Il bello.
L'audace.
Lo sfrontato.
L'eroico.
L'incantatore.
L'imbonitore.
Lo spropositato.
L'ineguagliabile.
L'insormontabile.
L'innominabile.
Il canterino.
l'abajour
il potente
Il guerriero.
Le posate
Il pentolame.
il ghibellino
i carpazi
Lo spaccacuori
i l guelfo
Lo spaccanoci
Il martello e lo scalpello
Orazi e curiazi
pure li carpazi
Colui che è stato
che è
che sempre sarà


OFFLINE
Post: 81
Età: 44
Sesso: Maschile
21/09/2014 06:28

BG Approvato, il tatuaggio in avalon non è altro che un semplice
tatoo, perde ogni qual si voglia potere, pur mantenendo il colore
argenteo.

Elfo: ARELDAR

Skill da bg:

Esperienza armi da guerra leggere liv1.
[Modificato da vegon 21/09/2014 06:31]
BELFAGOR

Master descrittivo
Bellimbusto
Disintegratore di coscienza altrui
Il bello.
L'audace.
Lo sfrontato.
L'eroico.
L'incantatore.
L'imbonitore.
Lo spropositato.
L'ineguagliabile.
L'insormontabile.
L'innominabile.
Il canterino.
l'abajour
il potente
Il guerriero.
Le posate
Il pentolame.
il ghibellino
i carpazi
Lo spaccacuori
i l guelfo
Lo spaccanoci
Il martello e lo scalpello
Orazi e curiazi
pure li carpazi
Colui che è stato
che è
che sempre sarà


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